L’origine della chiesa si colloca, probabilmente, tra il XIII e il XV secolo, quando la chiesa aveva le ridotte dimensioni dell’attuale vano del presbiterio. La data 1454 ivi scolpita può riferirsi al momento in cui, ampliato l’arco del presbiterio, si aggiunse la nuova, più alta navata e si costruì la facciata attuale. Quest’ultima, a capanna, ha uno sviluppo verticale acuito dall’alta ghimberga, realizzata in cotto dai delicati disegni vegetali o geometrici. Si riconoscono ancora affreschi oggi molto sbiaditi e abrasi, la cui esecuzione si colloca nella seconda metà del Quattrocento (nella ghimberga l’Assunzione di Maria Vergine e, in basso, due angeli musicanti; nella parete sinistra san Bernardo di Mentone che incatena il demonio; nella parete di destra un grande san Cristoforo che trasporta Gesù bambino). Nella lunetta (totalmente ridipinta in un restauro del 1926) è rappresentato san Grato che tiene, su un vassoio, la testa di san Giovanni Battista ritrovata in un pozzo.
Bello è anche il campanile in pietra, costruito verosimilmente nel Quattrocento. La cella campanaria è stata aggiunta nel secolo XVII. All’interno la chiesa conserva i resti di altri affreschi, oggi in gran parte scomparsi, che ornavano il coro (si distinguono ancora una Natività e, accanto, un san Francesco, eseguiti intorno alla metà del Quattrocento). Da segnalare è ancora il fonte battesimale marmoreo di bottega degli Zabrert, collocato nel primo vano sulla sinistra di chi entra (datato 1473), sormontato da un bel tabernacolo ligneo.
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