Necrologio di ROBERTO SACCO


In Memoria di
ROBERTO SACCO
Età 103
Corriere della Sera
Sacco lascia la moglie Josanna e la figlia Ornella

Articolo "Corriere della Sera" del 11/10/2024

I carabinieri, la guerra e poi Dalla Chiesa.

La grande storia del maresciallo Sacco. Era stato un collaboratore del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. E’ morto nella sua casa di Demonte, nel Cuneese, a 103 anni Roberto Sacco, ex tenente dei Carabinieri. Nato il 14 maggio 1921 a Castelnuovo Scrivia (Alessandria) in una famiglia di agricoltori, Sacco si arruolò a vent'anni con un primo servizio alla stazione di Pradleves. Durante la Seconda Guerra Mondiale, militare motociclista fu inviato in Grecia con il 6° Battaglione Mobilitato che operò sul fronte greco-albanese sino all'8 settembre 1943. Dopo lo sbandamento dell'esercito, mentre rimpatriava, fu catturato dai tedeschi a Nova Gradisca in Croazia e deportato in Germania, dove trascorse due anni prigionia nei campi di di Kustrin e Strauberg, vicino a Berlino. Le condizioni di prigionia erano durissime: gli internati erano costretti a lavorare nelle fabbriche di armi e nei boschi, con scarsissimi rifornimenti di cibo. Fu liberato dai russi il 21 aprile 1945. «Andavamo a lavorare in fabbrica, facevamo proiettili per le mitragliatrici - raccontava Sacco -. Al mattino, sveglia alle 5 per scavare buche anti carri nei boschi. Mangiavamo patate e basta, anche marce. Ci davano un pezzo di pane alla settimana, e un pezzetto di margarina con un po' di brodaglia. Chi si ammalava veniva lasciato lì e moriva di stenti». Sacco passò un periodo di riabilitazione in Polonia prima di tornare in Italia, dove riprese servizio in varie città, tra cui Torino, Firenze e Genova, fino a diventare maresciallo maggiore, nel 1964. Due anni dopo, fu trasferito a Torino come comandante del Nucleo Informativo, qui lavorò con il generale Dalla Chiesa nelle indagini sulle Brigate Rosse. Nel 1975, il Presidente Giovanni Leone gli conferì il titolo di Cavaliere. Dopo il congedo, nel 1977, si trasferì a Demonte, dove nel 2021, in occasione del suo centesimo compleanno, ricevette un attestato di merito dall'allora sindaco Francesco Arata, che lo descrisse come un uomo semplice e colto, portatore di memoria e valori per le nuove generazioni. Sacco lascia la moglie Josanna e la figlia Ornella

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