Giacomo Fiorio lascia un’eredità fatta di arte, natura e umanità, che continuerà a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e stimato.
Articolo "Corriere della Sera" del 02/07/2025
Giacomo tra impegno e antiquariato.Lo chiamavano Angelo e forse lo era. Giacomo Fiorio, per tutti Angelo, amava scherzare sul fatto che il suo balcone fosse un piccolo giardino botanico urbano, un angolo di natura che incantava i passanti. Nato a Rosta il 25 novembre 1938, in un’epoca di grandi cambiamenti, Angelo, con la sua «Casa d’Aste della Rocca» a Torino, rappresentava lo spirito della «vecchia scuola» degli antiquari piemontesi, mercanti d’arte che, nel secondo dopoguerra, portarono l’arredo antico nelle case della borghesia emergente. La sua esperienza nel commercio di oggetti d’epoca si intrecciò con la profonda attenzione per il loro valore storico e artistico, tramandata di generazione in generazione. Angelo non si limitò all’antiquariato: fin da giovane coltivò una passione per il verde: regalava spesso orchidee e piante a Marilena, la compagna di vita, un gesto semplice che rivelava il suo carattere gentile e premuroso. La sua vita è stata contrassegnata da un impegno costante verso la comunità: collaboratore attivo dell’associazione «San Vincenzo» di Rivoli, si dedicò all’acquisto e distribuzione di legna, alimenti e vestiti per le famiglie in difficoltà. Ogni Natale, con i figli Luca e Barbara, visitava le case di riposo di Rivoli e Rivalta, la parrocchia Stella Maria, portando saluti e auguri agli anziani, testimonianza di una sensibilità rara e di un profondo legame col prossimo. Dal 1970, Angelo fece parte anche, come socio donatore, dell’Avis di Rosta, ricevendo la medaglia d’argento. Tra il 1976 e gli anni 80 fu parte del direttivo e contribuì alla fondazione dell’Aido di Rosta, società per la donazione degli organi: un impegno che rifletteva la sua autentica attenzione alla vita e alla solidarietà. La comunità torinese ha voluto tributargli un ultimo, commosso saluto nella parrocchia di Santa Maria della Stella a Rivoli: un momento di raccoglimento che ha riunito familiari, amici e chi lo aveva conosciuto apprezzandone la generosità e la discrezione. Giacomo Fiorio lascia un’eredità fatta di arte, natura e umanità, che continuerà a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e stimato.