GUIDO COSTAMAGNA "TALU"

Articolo "Corriere della Sera" del 19/08/2025

Guido Costamagna, «Talu» era il fonico di Subsonica e Modena City Ramblers

Il mondo della musica saluta un grande professionista che, lavorando dietro le quinte, assicurava un contributo decisivo per la buona riuscita di concerti e festival. Si è spento nella sua Mondovì, a soli 60 anni, Guido Costamagna detto «Talu», un fonico conosciuto in tutta Italia per aver collaborato con tantissime band del panorama rock nazionale. In particolare, è con i Modena City Ramblers con cui ha avuto il rapporto professionale importante, ma alla sua azienda — la Big Talu Music Service — si sono rivolti nel tempo anche gli Afterhours, i Marlene Kuntz, Ermal Meta, Verdena e i Subsonica. Proprio la band torinese si è mostrata particolarmente colpita dalla scomparsa dello storico fonico. «Big Talu ha rappresentato per il mondo della musica un importante cambio di passo a Torino e in tutto il Piemonte, imprimendo una decisiva svolta di efficienza nel supporto tecnico per i concerti — recita il pensiero diramato sui social dai Subsonica —. È stato un maestro scrupoloso ma anche paterno per molti tecnici che devono a lui la passione per questo mestiere». Il tastierista Boosta ha aggiunto: «Talu, ho solo sorrisi per ogni pensiero che ci lega da quando abbiamo iniziato, avevo vent’anni. Ti prometto, per sempre, un sorriso per ogni volta che ti penserò, e non saranno poche». Sono davvero molte le attestazioni di stima e cordoglio giunte ai familiari di Guido: la moglie Mari, i figli Nicola e Agnese e il fratello Ezio. «Almeno un tour con Talu lo abbiamo fatto quasi tutti — ha detto Emiliano Colasanti della 42Records —. Una presenza costante sopra, sotto e davanti i palchi della musica italiana. Una comunità che è fatta anche di gente che non è visibile, ma necessaria». Per l’Hiroshima Mon Amour di Torino, Talu è stato «un pezzo di storia della musica italiana degli ultimi quarant’anni. Uno che lavorando sodo e con il sorriso riusciva a trasmettere la passione per ciò che faceva, anche nelle giornate di tour più faticose». Guido ha davvero lasciato un segno, a livello professionale ma soprattutto sul piano umano.