Ma ora le questioni terrene lasciano lo spazio al dolore per la perdita prematura di un personaggio che ha sempre saputo lasciare il segno.
Articolo "Corriere della Sera" del 25/10/2025
Giuliano Besson, lo sciatore «ribelle» che fece parte della Valanga AzzurraGiuliano Besson andava ai cento all’ora, sugli sci e nella vita. Se n’è andato a 75 anni uno dei protagonisti della Valanga Azzurra, il formidabile team di sciatori che diede lustro all’Italia negli anni Settanta. Lo piange tutto il mondo degli sport invernali e in particolare il paese di Salice d’Ulzio, dove Giuliano era nato, il 1° gennaio del 1950. Dall’Alta Valsusa al mondo: sciatore talentuoso e specialista delle discipline veloci, è arrivato ai massimi livelli nel suo sport. Prese parte ai Giochi Olimpici invernali di Sapporo 1972, arrivando undicesimo nella discesa libera. Quello fu un anno da ricordare: nell’arco dell’inverno ottenne il primo piazzamento importante in Coppa del Mondo (7° in Val Gardena) e vinse il titolo italiano, sempre in discesa libera. Non sono stati certo gli unici risultati di rilievo che Giuliano ha raccolto: indimenticabile è stato il podio a Kitzbuhel 1974, sulla mitica Streif, un secondo posto a pari tempo con Stefano Anzi. Giuliano era benvoluto da tutti i suoi compagni e aveva un carattere di ferro: in molti lo ricordano come «sindacalista» della Valanga Azzurra, in quanto era solito prendersi l’incarico di difendere i diritti dei compagni di Nazionale e degli altri atleti. Giuliano interruppe la sua attività agonistica a soli 25 anni a causa di una radiazione che avvenne a seguito di una contesa economica con la federazione, insieme ad Anzi. Altri tempi. I due decisero di cercare riscatto intraprendendo, insieme come sul podio della Streif, la via dell’imprenditoria: nacque così il marchio di abbigliamento sportivo «AnziBesson». Una storia di successo che ha visto l’azienda diventare sponsor tecnico di diverse nazionali. Poi anche Anzi e Besson si sono separati, e Besson, titolare del marchio, nel 2024 ha lanciato una nuova linea di abbigliamento e chiamandola «Valanga Azzurra», non senza il fastidio dei vecchi compagni. Ma ora le questioni terrene lasciano lo spazio al dolore per la perdita prematura di un personaggio che ha sempre saputo lasciare il segno.

