Di mestiere faceva l'autotrasportatore, ed era molto legato alle sue radici abruzzesi: partecipava alle attività di un'associazione di suoi conterranei, un altro modo per fare festa con persone con cui condivideva qualcosa. Era ciò che faceva stare bene Aldo, ed è il motivo per cui non sarà mai dimenticato da chi resta.
Articolo "Corriere della Sera" del 18/07/2024
Il grande cuore nerazzurro di Aldo. Per trent'anni presidente dell'Inter ClubUn'icona del tifo nerazzurro a Torino e non solo. Così va ricordato Aldo Altobelli, il presidente dell'Inter Club cittadino mancato a 75 anni. Il cognome Altobelli, condiviso con uno dei più forti attaccanti di tutta la storia nerazzurra, Alessandro «Spillo» Altobelli, sembra quasi un segno del destino, così come il fatto che Aldo è scomparso proprio nel giorno del 51° compleanno dell'Inter Club di Torino, uno dei più antichi d'Italia. Il funerale è stato celebrato presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù, In via Nizza. Aldo era davvero l'anima del sodalizio di tifosi nerazzurri che ha sede in via Antonio Cecchi. Ha dato la vita per questo club, di cui è stato presidente per oltre trent'anni, e andava a vedere l'Inter ovunque. Trasferte in pullman con andata e ritorno in uno stesso giorno erano per lui un'abitudine. Per lui i fratelli di tifo erano una seconda famiglia con cui condividere la passione più grande che aveva. Voleva bene a tutti, e coltivava il senso di appartenenza con i membri del suo club. «Un uomo di grande cuore, sempre pronto ad ascoltare, consigliare e guidare», racconta Vincenzo Rachele, che ha raccolto il testimone come presidente dell'Inter Club.
Era una figura molto conosciuta nel mondo Inter. Ripeteva spesso con orgoglio di aver avuto la fortuna di assistere da vicino all'addio al calcio di Giacinto Facchetti, a cui consegnò un mazzo di fiori subito dopo la fine della sua ultima partita. E ha avuto un ottimo rapporto con numerosi altri grandi ex della storia dell'Inter. Originario dell'Abruzzo, Aldo si era stabilito a Torino in giovanissima età e qui aveva messo su famiglia, sposando la moglie Luciana dalla quale ha avuto la figlia Giorgia. Di mestiere faceva l'autotrasportatore, ed era molto legato alle sue radici abruzzesi: partecipava alle attività di un'associazione di suoi conterranei, un altro modo per fare festa con persone con cui condivideva qualcosa. Era ciò che faceva stare bene Aldo, ed è il motivo per cui non sarà mai dimenticato da chi resta.