Lascia dietro di sé il ricordo indelebile di chi si è speso per i più deboli.
Articolo "Corriere della Sera" del 30/07/2024
Silvana, una ragioniera vecchio stampoPer decenni al servizio dei più deboli
La signora Silvana Actis Caporale, vedova di Gaetano Fiorentino, conosciutissimo preside dell'istituto tecnico Sommeiller, è mancata nella sua casa quando aveva appena festeggiato i suoi 90 anni, compiuti il 7 luglio scorso. Era una ragioniera di vecchia scuola: aveva una memoria prodigiosa, una calligrafia chiarissima e leggibilissima con cui redigeva i libri contabili e gli atti in modo ordinatissimo, preciso e puntiglioso. Impiegata nel personale amministrativo di istituti scolastici del torinese (il «Giacinto Baldracco», l'istituto tecnico commerciale statale «Luigi Einaudi», l'istituto per geometri «Germano Sommeiller», istituto statale «Carlo Amedeo di Castellamonte», istituto tecnico «Alvar Aalto»), dagli anni Novanta ha prestato la sua opera preziosissima come volontaria presso l'associazione no profit Asili Notturni Umberto I, che ha sede in via Ormea a Torino, facendo parte del Consiglio di Amministrazione con l'incarico di tesoriere e dirigendo la segreteria. Era una di quelle persone che lavorano instancabilmente, nell'ombra, a favore dei più deboli. Gli Asili Notturni hanno infatti l'obiettivo di offrire, senza alcuna distinzione di età, nazionalità e religione, un ricovero temporaneo e gratuito durante la notte a individui di ogni condizione che siano sprovvisti di mezzi o che non possano trovare asilo in altro luogo. Oggi più che mai la segreteria di Asili Notturni ricorda l'impronta lasciata da Silvana, conservando l'impostazione da lei data all'organizzazione. Lavoratrice testarda e intelligente, aveva una personalità forte, generosa e spigolosa. Ha formato volontari e dipendenti della Società per gli Asili Notturni e delle associazioni sorelle «Piccolo Cosmo» e «Fondazione Patrocinio». Negli ultimi mesi, a causa del peggiorare delle sue condizioni di salute, Silvana aveva lasciato il suo posto rimanendo comunque sempre in contatto telefonico con le «sue» ragazze della segreteria. Lascia dietro di sé il ricordo indelebile di chi si è speso per i più deboli.