MARIO ROSTAGNO

Articolo "Corriere della Sera" del 30/09/2024

Mario e i suoi 45 anni in Croce Verde. Una vita al servizio della collettività

La Croce Verde di Torino ha salutato una delle sue storiche colonne: Mario Rostagno se n'è andato a 88 anni, lasciando un ricordo di una persona che ha avuto dentro di sé una grandissima vocazione all'impegno nel sociale e si è sempre donato alla collettività. Un'eredità spirituale che oggi è portata avanti nel migliore dei modi dal figlio Fulvio, anche lui impegnato da moltissimo tempo in Croce Verde.
Era il 1971 quando è iniziata la storia in Croce Verde di Mario. Un percorso durato 45 anni e fatto di sacrifici, levatacce nel pieno della notte, interventi in città nelle situazioni più disparate. Tutto ciò a Mario non pesava, donava tempo ed energie con naturalezza. Quando ha iniziato a prestare servizio, lui e i suoi compagni di squadra non erano certo dotati delle migliori attrezzature. Partivano con lo zaino in spalla con dentro acqua ossigenata, garze e tanta buona volontà. Oggi la situazione della Croce Verde si è ovviamente evoluta, i volontari sono facilitati dalla tecnologia e hanno molte abilitazioni alle spalle. Ma un tempo non era così e se la Croce Verde è un'istituzione storica e consolidata lo si deve soprattutto a Mario e ai compagni di un tempo. Non a caso, è stato anche insignito del titolo di socio onorario. Nato ad Asti, Mario Rostagno si era trasferito a Torino dopo la Seconda guerra mondiale. Ha svolto l'attività di geometra e si è sposato con la moglie Laura, che ha sempre dato supporto al marito in ogni sua scelta. Insieme, i due hanno avuto tre figli: Fulvio, Paola e Simona, che sono cresciuti quindi in una famiglia in cui il volontariato è stato sempre all'ordine del giorno. Basti dire che Mario, nella sua vita, per un periodo ha fatto parte anche della Croce Rossa militare, in qualità di tenente. Ha fatto parte del Coro Nazionale degli Alpini e, nell'ultimo periodo della sua vita, ha dato un contributo importante anche alla Protezione Civile di Almese. Perché donarsi agli altri faceva parte del Dna di Mario Rostagno.