Necrologio di GIANDONATO NICOLA


In Memoria di
GIANDONATO NICOLA
Età 98
Corriere della Sera
Lunedì, alle 15, il funerale a Brusasco, paese da dove tutto è iniziato.

Articolo "Corriere della Sera" del 19/10/2024

Giandonato Nicola, manager illuminato.

Ha portato i prodotti Ferrero nel mondo. Era il 1958 quando a Michele Ferrero, il «padre» della Nutella, fu presentato un uomo di 32 anni di nome Giandonato Nicola. A farli incontrare fu il suo collaboratore Severino Chiesa. I due, amici d'infanzia, provenivano dallo stesso paese, Brusasco. Giandonato era laureato in Economia e Commercio e aveva una mente brillante. Al signor Ferrero bastò poco per convincersi che era opportuno assumere quel «giovanotto». La scelta fu lungimirante, perché Giandonato, scomparso l'altro ieri all'età di 98 anni, è stato uno dei manager più importanti nella storia della Ferrero. Che lo sarebbe diventato si era capito già dal 1959, quando Nicola, insieme a Chiesa, fu mandato in Germania per prendersi carico delle sorti della sede locale della Ferrero, che versava in uno stato di crisi. Giandonato, con le sue scelte, fu decisivo per risollevare le sorti dell'azienda in quel Paese. Oggi il mercato tedesco è fondamentale per la Ferrero anche grazie alle basi gettate dal dottor Nicola, che è stato uno degli uomini chiave per l'internazionalizzazione dell'azienda. Infatti, ha lavorato con successo anche in Francia, dove ha lanciato lo stabilimento di Rouen, e negli Stati Uniti, dove ha contribuito all'affermazione delle famose caramelle tic-tac. Nicola, oltre ai successi professionali, ha portato avanti anche solidi rapporti umani con i colleghi. Sapeva ascoltare e dare consigli, e questo faceva sì che fosse stimato anche a livello personale oltre che sul piano lavorativo. Ha sposato Bianca Vetrino, conosciuta internamente alla Ferrero: lei, in seguito, è diventata una politica importante arrivata ad essere vicepresidente della Regione Piemonte per due legislature (dal 1985 al 1995). Marito e moglie sono stati anche membri del Centro Pannunzio. Dalla loro unione sono nati i figli Carlotta e Franco, che hanno sempre apprezzato il gusto del papà per la bellezza, da lui ritrovata soprattutto nella musica classica, nel vino Bordeaux e nella buona cucina. Lunedì, alle 15, il funerale a Brusasco, paese da dove tutto è iniziato.

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