Necrologio di LORENZO ROLLE


In Memoria di
LORENZO ROLLE
Corriere della Sera
Da domani, 80 anni dopo, Renzo riposerà nello stesso cimitero.

Articolo "Corriere della Sera" del 12/11/2024

Lorenzo Rolle, voce degli industriali.

Raccontava di Franco e della guerra. «Da ragazzi, Franco Prato e io fummo grandi amici. Ci eravamo conosciuti al Santuario di Vicoforte, dove andavo sin da fanciullo in vacanza. Il 10 giugno 1940, avevamo quasi undici anni, ascoltammo alla radio il discorso del Duce, che annunciò l'entrata in guerra. Impregnato di propaganda fascista, io ero sicuro di una rapida vittoria. Franco rimase a lungo in silenzio, poi mormorò Non vedrò la fine della guerra». Questo testo, scritto da Lorenzo Rolle nel 2008, ha segnato il giovane Renzino per tutta la vita; Franco venne trucidato con tutta la sua famiglia il 29 aprile 1945, da un'ultima colonna nazista in ritirata. Diventato maggiorenne, venne subito assunto - era il 1948 - dalla Camera di Commercio di Torino guidata dal direttore Bargoni, che un anno dopo lo portò con sé - insieme ad un giovane Sergio Ricossa- all'Unione industriali. Renzo avrebbe lavorato per l'Unione tutta la vita, scrivendo migliaia di comunicati stampa e anche centinaia di discorsi per presidenti di sezione o presidenti tout court. Appassionato di viaggi, divoratore di libri che schedava meticolosamente, amava camminare in montagna e apprezzava la buona tavola. Renzo è stato anche un animatore - insieme alla moglie Didi - del Meic, il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, insieme a tanti amici. Negli anni della pensione, si dedicò oltre ai sette nipoti anche ad approfondire molte delle sue curiosità intellettuali frequentando sia l'Università popolare che il Circolo dei lettori, seguendone corsi e incontri. Ma nulla gli fece dimenticare le vicende di Franco: ci invitava a Mondovì offrendoci il pranzo e ci portava al cimitero di Fiamenga, da dove si vedevano tutte le Alpi Marittime e Cozie, e si fermava a dire una preghiera per la famiglia Prato. «Vado spesso in quel cimitero. Ogni volta, mi fermo a lungo a pregare, a riflettere sulla tomba di Franco, ucciso dai tedeschi a guerra praticamente finita. Vi è una fotografia: il mio amico, giovane e bello, mi sorride». Da domani, 80 anni dopo, Renzo riposerà nello stesso cimitero.

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