Non ci sarà modo, purtroppo, di gustare insieme quel liquore dal sapore gentile, proprio come era Castelli, ma ci sarà l'occasione, per chi l'ha conosciuto, di assaporare il ricordo di un uomo buono. Di un professionista capace. Che non sarà dimenticato.
Articolo "Corriere della Sera" del 14/11/2024
Marco Castelli, apprezzato dirigente IrenCome tutti i solitari, amava la montagna. Come ha scritto Paolo Foietta, presidente dell'Autorità Rifiuti Piemonte, Marco Castelli era «un'uomo mite, gentile e cortese di poche parole ma da tutti apprezzato per la disponibilità e competenza». Marco, dirigente del settore Amministrazione, Finanza e Controllo di Iren S.p.A., si divideva tra le diverse società del Gruppo, con una propensione particolare per Trm, la Società che gestisce il termovalorizzatore di Torino dove faceva parte dello staff Amministrativo e Gestionale. È mancato nella notte tra domenica e lunedì, in montagna, tra le amate cime della Valle Maira, nello stesso modo in cui 9 anni fa morì il padre del termovalorizzatore Bruno Torresin, a cui Marco era particolarmente legato e con il quale aveva collaborato per anni. Era una persona rigorosa, meticolosa e puntuale nel rispondere alle esigenze delle diverse società del Gruppo di cui curava rendiconti, budget, previsionali. Un professionista a cui non sfuggiva nulla. Parco nell'uso delle parole. Un timido, per certi versi. Proprio come il personaggio di Toni Servillo ne «Le conseguenze dell'amore», perché «i timidi notano tutto ma sono molto bravi a non farsene accorgere». Era un uomo dalla fine ironia, dal gusto per la battuta sagace, mai fuori luogo: un galantuomo. Amava, come tutti i solitari, la montagna. Era orgoglioso della sua casa di San Michele di Prazzo, dove si rifugiava ogni volta che aveva un po' di tempo libero. E proprio durante una passeggiata fra i monti, poco sopra la sua casa, ci ha lasciato. Al termine dell'ultimo Consiglio di amministrazione di Trm tutti i consiglieri ebbero modo di complimentarsi con lui per il lavoro svolto e gli dissi, con ironia, che, di conseguenza, anche quest'anno avrebbe meritato per Natale una bottiglia del Genepy di mia produzione. Non ci sarà modo, purtroppo, di gustare insieme quel liquore dal sapore gentile, proprio come era Castelli, ma ci sarà l'occasione, per chi l'ha conosciuto, di assaporare il ricordo di un uomo buono. Di un professionista capace. Che non sarà dimenticato.