La cittadina laziale, terra delle origini di papà Carlo, era il posto del cuore di Fabrizio, che li aveva tantissimi amici.
Articolo "Corriere della Sera" del 15/11/2024
Fabrizio Sferra amava l'arte e lo sport.La famiglia era la sua grande stella polare. Si è fermato troppo presto, a soli 50 anni, il grande cuore di Fabrizio Sferra. Era un amico di tanti, una persona di compagnia, un amante dell'arte e dello sport. Nato a Torino, si è laureato in Lettere e poi è cresciuto nel mondo dell'arte seguendo le orme del nonno materno, Andrea Fusco, il quale per venticinque anni è stato consigliere e segretario della Promotrice delle Belle Arti di Torino, storica galleria d'arte situata all'interno del parco del Valentino, nonché direttore della rivista Belle Arti. Inizialmente, Fabrizio ha lavorato presso il Museo del Cinema della Mole Antonelliana, per poi essere assunto alla Scr Piemonte, società partecipata della regione che gestisce appalti dove ha lavorato per dodici anni. Fabrizio, persona sempre allegra, sapeva farsi voler bene. La sua seconda casa era il Circolo della Stampa-Sporting di corso Agnelli, il luogo in questi giorni adibito come struttura per gli allenamenti dei campioni delle Atp Finals. Per lui era una tappa fissa delle giornate dopo l'orario lavorativo. Amava passare il tempo con gli amici e praticare sport, soprattutto il calcio, nella squadra chiamata «Las Terzeras» di cui faceva parte. Il pallone è sempre stata una grande passione vissuta da lui anche come tifoso di calcio: Fabrizio, infatti, è sempre stato uno juventino sfegatato e non si perdeva una partita dei bianconeri, che seguiva spesso al fianco del nipote Tommaso. La famiglia è sempre stata la sua stella polare: molto attaccato al padre Carlo e alla madre Anna Maria, Fabrizio aveva un grande punto di riferimento anche nel fratello Matteo, medico oculista i cui figli Emma, Tommaso e Irene, non dimenticheranno mai quello zio sempre presente e molto simpatico. Il funerale è stato celebrato ieri presso la chiesa della Madonna del Carmine, ma un momento di sentita commemorazione si è svolto anche a Terracina. La cittadina laziale, terra delle origini di papà Carlo, era il posto del cuore di Fabrizio, che li aveva tantissimi amici.
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