GIORGIO BARACCHI

Articolo "Corriere della Sera" del 13/05/2025

Prima studente-operaio e poi dirigente. La determinazione di Giorgio Baracchi

L’ingegnere Giorgio Baracchi è stato un uomo che si è fatto da sé, con sacrifici e determinazione. Nato a Torino, era giovanissimo quando ha iniziato a lavorare in Fiat come semplice operaio. Sudore e fatica hanno accompagnato la sua formazione. Nel frattempo, frequentava il Politecnico, alternando studio e lavoro, fino al conseguimento della tanto sospirata laurea in Ingegneria Meccanica. Ottenuto questo traguardo, la sua lunga carriera in Fiat è «decollata»: forte della sua esperienza, Giorgio è diventato dirigente, lavorando per molto tempo a Mirafiori e vivendo anche un’importante esperienza in Argentina, dove fu tra i principali direttori dello stabilimento locale. A dimostrazione della sua notevole capacità di adattamento. In azienda era molto conosciuto e stimato per le sue qualità professionali e per la grande affidabilità che lo ha sempre contraddistinto. In molti, infatti, lo ricordano come un uomo molto determinato, rigoroso e di sani principi. Giorgio, che ha fatto della passione per le auto il suo lavoro, era sempre operativo e disponibile quando i colleghi avevano bisogno. Ma riusciva a trovare anche il tempo da dedicare alla sua passione per lo sport (in gioventù era stato un ottimo giocatore di tennis e ha fatto parte della nazionale universitaria di atletica leggera) e alla famiglia. Con la moglie Ines ha avuto due figli, Raffaella e Diego. Una splendida famiglia che ha dovuto incassare un durissimo colpo con la scomparsa di Ines, nel 1994. Giorgio non si è mai risposato e ha continuato a essere un grande punto di riferimento per i figli e i sei nipoti: Giorgio, Beatrice, Umberto, Riccardo, Aurora e Salomè. È stato un esempio a cui guardare per etica del lavoro ed efficienza fino a quando la salute glielo ha consentito. L’ingegner Baracchi è mancato all’età di 97 anni e il funerale è stato celebrato nella mattinata di ieri nella parrocchia di Gesù Nazareno. Ora Giorgio riposa a Orio Canavese, nella tomba di famiglia, accanto alla moglie Ines che era originaria di quelle zone.