Il funerale è stato celebrato a Giaveno, dove l’avvocato ha vissuto la parte finale della sua esistenza.
Articolo "Corriere della Sera" del 14/05/2025
Famiglia, diritto civile e lunghe passeggiate Il «Dna» dell’avvocato Alessandro PeyrettiAlessandro Peyretti, stimato avvocato torinese, è mancato all’età di 88 anni. Nato a Vercelli, si trasferì sotto la Mole con la famiglia da bambino. Qui ha vissuto tutta la sua formazione scolastica, passando poi a studiare Giurisprudenza all’Università. Ha iniziato la professione forense negli anni Sessanta come avvocato civilista. Ha lavorato un po’ in tutti gli ambiti del diritto civile, ma era specializzato soprattutto nel diritto assicurativo. Per molto tempo, infatti, ha ricoperto il ruolo di fiduciario di molte compagnie di assicurazione. Insomma, la sua è stata una carriera di alto livello; e con il tempo ha maturato una solida esperienza anche in diritto di famiglia, lavorando in moltissime cause riguardanti separazioni e divorzi. Dopo alcuni spostamenti, tra via Marco Polo e via Sacchi, negli ultimi anni il suo studio aveva trovato casa definitivamente in via Susa. Qui ha introdotto alla carriera di avvocato anche i due figli gemelli, Giuseppe e Pierluigi, che tuttora esercitano questa professione. Del resto, la professione legale è sempre stata nel Dna della famiglia Peyretti, se si pensa che tempo addietro lavorò nel ramo anche il padre di Alessandro, Giuseppe. Giuseppe e Pierluigi sono i figli che Alessandro ha avuto dal matrimonio con Anna Maria Jura, mancata purtroppo 13 anni fa. Lei è stata una spalla insostituibile per Alessandro: il loro legame è stato sempre solido, e la sua scomparsa è stata un duro colpo, che Alessandro ha superato con l’aiuto della famiglia. L’avvocato Peyretti, del resto, è sempre stato un uomo piacevole e di compagnia, allegro e sorridente, che amava pranzare con i colleghi e passare del tempo in compagnia degli amici. Amava le lunghe passeggiate e, anche negli ultimi tempi, rimaneva aggiornato su tutto leggendo sempre i giornali al mattino. La sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto per tutti i suoi familiari. Il funerale è stato celebrato a Giaveno, dove l’avvocato ha vissuto la parte finale della sua esistenza.