Necrologio di EDOARDO MASSIMO FIAMMOTTO


In Memoria di
EDOARDO MASSIMO FIAMMOTTO
Età 64
Corriere della Sera
Lascia a tutti coloro che lo hanno conosciuto l’insegnamento in cui più credeva: la libertà è il tesoro più importante della vita.

Articolo "Corriere della Sera" del 03/06/2025

La lezione politica di Massimo Fiammotto «liberale, liberista, libertario»

«La religione della libertà», per utilizzare un’espressione coniata da Benedetto Croce, era ciò che stava più a cuore a Edoardo Massimo Fiammotto. Se n’è andato all’improvviso, a 64 anni: giornalista e storico militante liberale, era un uomo colto, indipendente e molto capace dal punto di vista organizzativo. Nella sua vita è stato responsabile regionale della Scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi e membro del direttivo del Centro Mario Pannunzio di Torino. Promotore e collaboratore di numerose iniziative culturali e giornalistiche in tutta Italia, Massimo amava definirsi «liberale, liberista, libertario e moderatamente libertino». Nato a Torino, ha vissuto per tutta la vita a Pinerolo. Aveva la politica nel Dna: prima dei trent’anni fu eletto consigliere comunale, poi diventò assessore. Aveva a cuore la Cavallerizza Caprilli, un tempo la più grande d’Europa. Massimo si è battuto per la valorizzazione e la tutela dell’edificio, che in seguito è stato dismesso. E raccontava orgoglioso di aver preparato su questo tema una relazione consegnata all’ex sindaco di Torino e ministro della difesa Valerio Zanone, già presidente del Partito Liberale, che chiese proprio a Massimo di istruirlo a dovere sulla Cavallerizza prima di una visita ufficiale al Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, che era notoriamente un appassionato di equitazione. Molto legato anche a Renato Altissimo, altro ministro di ispirazione liberale, Massimo ebbe anche un’esperienza importante nel giornalismo: negli anni Ottanta, infatti, diresse un quotidiano, il «Corriere Alpino». Dopo lo scioglimento del Partito Liberale, si è orientato verso i Radicali, con cui ha condiviso alcune battaglie per la giustizia anche in riferimento alla democrazia in Iran. Proprio all’ultimo Salone del Libro di Torino aveva partecipato alla presentazione del libro «Iran a mani nude», insieme all’autore Mariano Giustino. Lascia a tutti coloro che lo hanno conosciuto l’insegnamento in cui più credeva: la libertà è il tesoro più importante della vita.

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