E poi c’è stato il saluto di padre Adolfo, padre Antonio e padre Cipriano, in onore di un uomo il cui cammino è sempre stato illuminato dalla fede.
Articolo "Corriere della Sera" del 28/06/2025
I tanti insegnamenti del prof Ferrazza.Le sue erano lezioni di matematica e vita. «La felicità non si può far dipendere da fattori esterni che la rendono vulnerabile: è uno stato mentale che rende capaci di gestire gli stati emozionali di gioia e dolore allo stesso modo, come il fondo del mare, che resta uguale anche quando la superficie si increspa». La citazione è tratta dal libro «La saggezza del cuore» di Daniele Olianti, ed è l’ultima cosa letta dal professor Vigilio Ferrazza, che aveva lasciato il suo segnalibro nella pagina contenente quel passaggio. In effetti, la sua vita, terminata all’età di 84 anni, è stata davvero fedele a questo concetto. Pippo, come lo chiamavano familiari e amici, è stato un uomo mite, che accoglieva ciò che gli succedeva con gioia, concentrandosi sul lato positivo di ogni situazione. Da cattolico, la sua ispirazione era il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, che fu recitato anche il giorno del suo matrimonio con la moglie Rita. Di origini trentine, Pippo proveniva da una famiglia di arrotini: i due fratelli seguirono la strada del padre, che aveva un’attività in via Mazzini; lui invece aveva la passione per la matematica. Così si laureò e divenne un insegnante molto apprezzato. Ha lavorato nelle scuole paritarie, e amava il suo lavoro a tal punto da concedere lezioni private gratuite a figli di amici e conoscenti. Amava dedicarsi agli altri, come del resto anche Rita, a lungo responsabile di un centro di ascolto della Caritas. Pippo ha lasciato grandi insegnamenti e durante il funerale, celebrato ieri presso la chiesa dei Camilliani in via Santa Teresa, gli è stato tributato un giusto omaggio. È stato un giorno di dolore ma, in un certo senso, anche di festa. La sua unica figlia Natalia ha letto una citazione di un altro intellettuale amato da Pippo, Dietrich Bonhoeffer: «I tempi passati si portano con sé non come una spina, ma come un dono prezioso». E poi c’è stato il saluto di padre Adolfo, padre Antonio e padre Cipriano, in onore di un uomo il cui cammino è sempre stato illuminato dalla fede.