Necrologio di ANDREA BRUNO


In Memoria di
ANDREA BRUNO
06 lug, 2025 - Età 94
Corriere della Sera
Opere e progetti, in cui si susseguono i progetti più noti, ma anche quelli che più hanno indispettito Andrea Bruno per le loro complesse vicende: tra tutti, l’aula ipogea realizzata tra 1987 e 1984 sotto il cortile di Palazzo Carignano, voluta dalla Regione Piemonte come sala polifunzionale/teatro, a servizio del Museo del Risorgimento e della città. Un meraviglioso spazio mai aperto al pubblico.

Articolo "Corriere della Sera" del 08/07/2025

Andrea Bruno, l’architetto che rivoluzionava i musei nel mondo

Da Torino al Medio Oriente, l’amore per l’Afghanistan e l’aula ipogea mai aperta. «La trasformazione è l’unica garanzia di conservazione delle memorie attraverso l’architettura». Così affermava nel 2014 Andrea Bruno, l’architetto torinese (ma europeo per vocazione e globale per impegno) che ha legato il suo nome alla progettazione di musei e alla geniale riconversione di edifici storici come il Castello di Rivoli, aperto al pubblico nel 1984 come primo museo d’arte contemporanea in Italia. Andrea Bruno è scomparso il 6 luglio nella sua Torino, dove era nato nel 1931, dove aveva insegnato prima di trasferirsi al Politecnico di Milano e dove aveva il suo studio, nei pressi della chiesa della Gran Madre. Un grande ambiente, realizzato a inizio Novecento dall’architetto Pietro Fenoglio per lo scultore Edoardo Rubino, maestro della decorazione architettonica quando Torino era la capitale italiana dell’Art Nouveau. Nei suoi vasti ambienti, Bruno ha realizzato progetti per i più diversi luoghi del mondo, ha formato e collaborato con generazioni di professionisti (da Luciano Pia, poi autore dell’Istituto di Biotecnologie di via Nizza, a Marida Cravetto e Federica Pagella di Studio LL.TT) e ha conservato documenti e materiali dei suoi lunghi viaggi, in Nord Africa, in Medio Oriente e soprattutto nell’amato Afghanistan. Proprio in questo Paese, da consulente dell’Unesco (fin dal 1974), ha dato forma a due delle sue operazioni più complesse e ammirate: il consolidamento del grandioso minareto di Jam (XII secolo, alto ben 65 metri) e lo studio per la conservazione e la valorizzazione dei Buddha di Bamiyan, distrutti dai talebani nel 2001. Tra i suoi progetti più significativi, per lo più di riconversione di edifici storici e monumentali a fini museali e culturali, si ricordano il Museo archeologico di Màa a Cipro (1987-89), la Porta del Tempo nel complesso monumentale romano di Tarragona in Spagna (1987- 95), il nuovo polo culturale e per la danza «Les Brigittines» a Bruxelles (2007), l’allestimento del Mao, Museo d’Arte orientale di Torino (2004-08), il Conservatoire des Arts et Métiers a Parigi (1991-2000) e il completamento della Cattedrale di Bagrati in Georgia (2011-12). Nel 2024 Electa gli ha dedicato la monografia Andrea Bruno. Opere e progetti, in cui si susseguono i progetti più noti, ma anche quelli che più hanno indispettito Andrea Bruno per le loro complesse vicende: tra tutti, l’aula ipogea realizzata tra 1987 e 1984 sotto il cortile di Palazzo Carignano, voluta dalla Regione Piemonte come sala polifunzionale/teatro, a servizio del Museo del Risorgimento e della città. Un meraviglioso spazio mai aperto al pubblico.

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