E a chi l’ha assistita negli ultimi tempi, durante la malattia, ripeteva spesso: «Non sapete quanto sia bello per me dire la parola grazie».
Articolo "Corriere della Sera" del 16/07/2025
Rossella Bonomi, modista e artista nel suo atelier disegnava tendenzeRossella Bonomi ricercava bellezza in ogni cosa. Lo ha fatto sin da giovane, manifestando una notevole inclinazione per l’arte. Diplomata al liceo artistico, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti apprendendo tecniche di pittura, passione alla quale si è dedicata per tutta la vita, anche negli ultimi anni, quando ha ripreso a frequentare i corsi che le hanno permesso di produrre dipinti di magnifica resa. E la tendenza artistica le ha consentito di seguire le orme della madre Pina Cerrato, famosa modista torinese scomparsa nel 1974 specializzata nel disegno di copricapi per donna. Nel suo atelier facevano tappa fissa le «madame» dell’alta borghesia torinese e non solo: si racconta che anche la Casa reale di Spagna si faceva spedire le realizzazioni di Pina. Rossella, dagli anni Settanta in poi, si è dedicata in prima persona a continuare l’attività della madre. Anche lei è stata seguita da una clientela importante, non solo torinese, perché Rossella era un’ intenditrice delle variabili tendenze della moda e le proponeva nei propri rinomati punti vendita. I suoi disegni, sempre ispirati all’eredità artistica della madre, sono stati richiesti da mostre retrospettive, tra cui l’ultima allestita a Palazzo Chiablese. Negli ultimi anni si è impegnata a riportare alla luce il marchio Cerrato, proponendo una collezione di 12 cappelli iconici e lasciando numerosi disegni inediti. Rossella si sposò il 14 luglio 1970 con Giorgio Formini e ha avuto tre figli: Piernatale, Gustavo e Rocco. Il secondo, purtroppo, è morto prematuramente nel 2010. Un duro colpo per Rossella, che ha continuato a vivere per i propri affetti, pur mantenendo gli impegni derivanti dalla sua impegnativa attività, sempre con grande rispetto per i dipendenti, aiutata in particolare dalla storica amica Bruna. Per chi l’ha conosciuta è stata un esempio di generosità e altruismo. E a chi l’ha assistita negli ultimi tempi, durante la malattia, ripeteva spesso: «Non sapete quanto sia bello per me dire la parola grazie».