l ricordo di Don Michele rimane soprattutto per la sua capacità di farsi capire senza parole complicate, per quel modo di camminare accanto agli altri, mettendo sempre in primo piano lo spazio di incontro e dialogo, dentro una comunità cresciuta giorno dopo giorno insieme a lui.
Articolo "Corriere della Sera" del 29/07/2025
Michele, parroco e cicerone affettuoso maestro del dialogo pronto all’ascoltoSapeva entrare nelle case con un sorriso, senza bussare troppo forte, ma lasciando un’impronta. Così si può descrivere Don Michele Pellegrino, custode segreto del cuore della città mancato a 83 anni alla Casa del Clero San Pio X. Aveva iniziato il cammino sacerdotale il 29 giugno 1968 a Mondovì, con i primi anni da viceparroco a Garessio e Dogliani. Tra i fragili e negli angoli meno frequentati, il suo interesse si rivolse subito a chi aveva bisogno di un gesto semplice e sincero. Nel 1970 approdò nella diocesi di Torino, dedicandosi alla parrocchia “ Santi Angeli Custodi”, prima come vicario e poi, dal 1978, per quasi trent’anni come parroco. Don Michele non si limitò a guidare la comunità religiosa: trovò un modo autentico per entrare nella vita della gente, facendosi conoscere per la sua bonaria simpatia e disponibilità. Nel 2006 il trasferimento alla “Madonna degli Angeli” segnò una nuova tappa. Rimase fino al 2020, fino al momento del ritiro dalla vita attiva. Quel piccolo gioiello di chiesa, quasi nascosto tra via Cavour e via Carlo Alberto, divenne per lui un luogo speciale da far scoprire: con pazienza apriva le porte ai turisti, raccontava la storia di piazza Vittorio, uno dei salotti più grandi d’Europa, e soprattutto illuminava uno spazio minuscolo e quasi invisibile, la Piazzetta Beata Vergine degli Angeli. Un angolo della città poco noto, ma ricco di memoria, che Don Michele amava custodire con orgoglio e affetto, come un segreto da condividere. Oltre all’impegno diretto nelle comunità, fu vicario zonale tra il 1987 e il 1992 e partecipò al Consiglio Presbiterale negli anni successivi, contribuendo con la sua esperienza alla vita della Chiesa torinese. Sabato, nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi, l’Arcivescovo Repole ha celebrato l’ultimo saluto. Il ricordo di Don Michele rimane soprattutto per la sua capacità di farsi capire senza parole complicate, per quel modo di camminare accanto agli altri, mettendo sempre in primo piano lo spazio di incontro e dialogo, dentro una comunità cresciuta giorno dopo giorno insieme a lui.