Una persona così mancherà parecchio.
Articolo "Corriere della Sera" del 12/09/2025
La Bitta, le battute surreali e la goliardia Il mondo «gaudente» di Emilio AtzeniEmilio Atzeni è stato salutato per l’ultima volta durante la cerimonia funebre, celebrata al Cimitero Monumentale. Ovviamente in formula rigorosamente laica, come lui aveva chiesto, alla presenza di Michele Denegri, uno degli imprenditori più in vista della città. I due, infatti, sono stati grandi amici, anche se la circostanza può sorprendere. Emilio, 83 anni, era un apprezzato, ma umile personaggio della vita notturna torinese e gestiva la birreria Bitta, storico locale nel centro di Torino. Con il tempo era riuscito ad accattivarsi le simpatie di diversi personaggi di spicco, tra cui il patron del Cambio. Parlare di amicizia sarebbe riduttivo: grazie alla semplicità, alla schiettezza e all’incontenibile simpatia che lo caratterizzava, Emilio era diventato quasi come un fratello per Denegri, il quale lo ha assistito concretamente nell’ultimo difficile periodo della sua vita. Sono in tanti, a Torino, a ricordare la «Bitta», storico locale gestito da Emilio fino a un paio di anni fa. «Lui era una specie di zio buono, di oste anticonformista, sempre disponibile ad ascoltare, a consigliare, ad informare, ed era anche una miniera di battute surreali, calembour, proverbi in piemontese, argute osservazioni e definizioni spiazzanti», sono le parole di Manlio Collino, altro grandissimo amico di Emilio. Amante della montagna, sia come arrampicatore, sia come speleologo, Emilio ha passato la vita dietro al bancone della sua amata birreria e sapeva farsi voler bene, con il suo carattere apparentemente brontolone, ma in realtà buono e sincero. Lo caratterizzava una grande empatia. E la goliardia che aveva nel sangue, tanto che la sua canzone preferita, quella che è stata cantata anche al funerale, era «Gaudeamus Igitur». Anche Emilio cantava benissimo e nella sua vita si esibì ad alti livelli, anche al fianco di Piero Finà, noto cantautore che lo volle con sé sul palco fin dai suoi primi spettacoli in teatro. Emilio lascia la sorella, un fratello, tre nipoti e i suoi tantissimi amici. Una persona così mancherà parecchio.