Necrologio di ROBERTO ARBINI


In Memoria di
ROBERTO ARBINI
Età 60
Corriere della Sera
L’ultimo saluto è stato celebrato presso la chiesa Nostra Signora della Salute, in via Vibò a Torino

Articolo "Corriere della Sera" del 19/09/2025

Gli scatti memorabili di Roberto Arbini hanno raccontato Torino e il ciclismo

Ritrarre la fatica di chi spinge sui pedali era la passione di Roberto Arbini, 60 anni, fotografo torinese che ha passato molti anni sulle strade della Regione e non solo, per immortalare con i suoi scatti i momenti più significativi delle corse di ciclismo. E dire che la sua carriera era iniziata in tutt’altro settore: era infatti un apprezzato e quotato tipografo, che lavorava per la storica Tipografia Bessone, stamperia commerciale molto nota in città. Fra tanti impegni e incombenze, Roberto ha iniziato a occuparsi di volantini e opuscoli di una tradizionale corsa ciclistica dell’astigiano. Non è stato un «colpo di fulmine». Gradualmente roberto ha iniziato a conoscere e ad appassionarsi al mondo delle due ruote, entrando sempre più in contatto con gli addetti ai lavori del settore e facendosi apprezzare per il modo gentile e garbato con cui si poneva. Poi il ciclismo è diventato il suo lavoro e parte della sua vita. Ha sopportato molti sacrifici per essere presente alle corse più importanti, come le tappe piemontesi del Giro d’Italia o la Milano-Sanremo, una grande classica che lui amava particolarmente. Ha conosciuto tantissimi giornalisti specializzati nel ciclismo e collaborava con loro con grande disponibilità. Inoltre, Roberto ha fatto parte di alcune associazioni professionali, legando parecchio con diversi colleghi. Gli amici più stretti ricordano bene che era solito collezionare i pass di accredito alle corse di ciclismo, un po’ per ricordo personale e un po’ perché gli faceva piacere poter dire «io c’ero». Amava stare a bordo strada, assaporare la passione dei tifosi e rendersi conto in prima persona dei grandi sforzi profusi dai ciclisti professionisti, raccontando tutto questo con scatti fotografici di ottima qualità. Roberto se n’è andato troppo presto: aveva ancora tante corse di ciclismo a cui partecipare e tanti corridori da immortalare. Lascia la moglie Marina e la figlia Alessia, biologa che da qualche tempo vive e lavora in Irlanda. L’ultimo saluto è stato celebrato presso la chiesa Nostra Signora della Salute, in via Vibò a Torino

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