Lascia la moglie Giovanna e i figli Gianluigi e Margherita.
Articolo "Corriere della Sera" del 12/11/2025
L’ex rettore del Poli Giovanni Del Tin. Dai pascoli ai vertici nel settore energetico.L’ex rettore del Politecnico Giovanni Del Tin, 84 anni, è stato al comando dell’ateneo torinese dal 2001 al 2005. Venne eletto per la credibilità che aveva conquistato grazie al suo brillante percorso accademico e alla sua ottima carriera di dirigente nel settore energetico. Era nato a Rivamonte Agordino (Belluno) il 13 maggio 1941. Una famiglia umile: da giovane portava le mucche al pascolo insieme al fratello, dando una mano alla famiglia senza però rinunciare allo studio. Conseguì il diploma di perito minerario presso l’istituto Follador ad Agordo, luogo che Giovanni ha sempre definito importantissimo per la sua formazione. Quindi lavorò per un anno, come richiedeva la legge, prima di iscriversi al Politecnico del Torino, dove si laureò nel 1967 in Ingegneria Nucleare; a 38 anni era già docente di Fisica Tecnica, e all’interno dell’ateneo torinese ha proseguito la sua carriera, diventando direttore del Dipartimento di Energetica Galileo Ferraris dal 1982, poi docente ordinario e infine rettore, succedendo a Rodolfo Zich. La sua gestione è ricordata per capacità manageriale e lungimiranza. Del Tin, peraltro, ha avuto anche una carriera rilevante al di fuori del mondo accademico. Dal 1993 al 2000 è stato presidente e amministratore delegato di Aem Torino Spa, l’azienda che per quasi un secolo è stata pilastro dell’approvvigionamento energetico della città prima di confluire in Iren. Portò avanti con grande determinazione progetti di grande rilevanza come quello che ha dato avvio alla centrale idroelettrica di Pont Ventoux-Susa, un impianto da 150 megawatt che sfrutta le acque della Dora Riparia. Giovanni è stato anche presidente dell’associazione Federelettrica e della Fondazione per l’Università e l’alta cultura della Provincia di Belluno, mentre a Torino è ricordato pure per aver fatto parte dell’Accademia delle Scienze e per aver collaborato con l’allora arcivescovo Severino Poletto nell’ambito della pastorale giovanile. Lascia la moglie Giovanna e i figli Gianluigi e Margherita.

